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Rifiuti tessili urbani: aumenta la raccolta differenziata e crescono i volumi

Tessili: qualcosa si muove. Guardando il Rapporto rifiuti urbani Edizione 2024 di ISPRA la raccolta dei rifiuti tessili è aumentata del 55% negli ultimi dieci anni, arrivando a quasi 3 kg pro-capite. Sono dati confortanti, per quanto ancora lontani dal poter essere considerati soddisfacenti. Infatti l’EEA, l’Agenzia europea per l’ambiente, ha stimato che nel 2020 ogni persona residente in uno dei 27 Paesi UE ha generato 16 kg di rifiuti tessili, con un tasso di raccolta differenziata che si ferma al 12%. Per l’Italia quindi la strada da fare è ancora molta, ma un impulso maggiore arriverà con l’avvio del regime EPR (Responsabilità Estesa del Produttore) per quanto riguarda i prodotti tessili.

Il primo dato positivo arriva dalla raccolta differenziata. Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nel 2023 più di otto comuni su dieci hanno attivato un sistema di conferimento con  raccolta separata dei tessili sul proprio territorio. Nonostante in Italia l’obbligo della raccolta differenziata dei tessili sia in vigore dal 2022, nell’ultimo periodo sempre più Comuni si sono mossi per attivare una raccolta attraverso delle postazioni stradali oppure dedicando aree specifiche all’interno dei centri di raccolta. In tre anni, secondo la ricerca di ISPRA, la percentuale di comuni che è andata a intercettare i rifiuti tessili in forma differenziata è saluta all’81% del totale, con valori sensibilmente differenti a seconda dell’area geografica: al Sud il 74% dei Comuni, al Centro l’82% mentre al Nord l’84%.

Conseguenza diretta è stato l’aumento dei volumi gestiti che solamente negli ultimi dodici mesi sono cresciuti del 7%, passando da 160 mila a oltre 171 mila tonnellate. Questo ha avuto come riflesso un aumento differente per singola area: le regioni del Nord hanno registrato un +4% nella raccolta, arrivando a superare le 80 mila tonnellate; le regioni del Centro hanno avuto un incremento del 3,3% arrivando a oltre 35 mila tonnellate, mentre il Sud ha fatto un balzo del 13,4% con 53 mila tonnellate. La raccolta dei tessili urbani pro-capite è passata dai 2,7 kg per abitante registrati nel 2022 ai 2,9 kg nel 2023. Sono numeri confortanti ma ancora troppo bassi, dato che la frazione tessile rappresenta solamente lo 0,9% di tutti i rifiuti urbani raccolti.

Con l’entrata in vigore dell’EPR (atteso in questo 2025), ci si aspetta un incremento significativo dei volumi. Il consorzio Ecotessili si pone come valido partner delle aziende. Forte della rete del Sistema Ecolight, composta da altri tre consorzi di produttori (Ecolight, Ecopolietilene ed Ecoremat) e da una società di servizi operante nella gestione dei servizi ambientali, Ecotessili è stato il primo sistema collettivo a mettersi al fianco delle aziende che vogliono essere parte attiva in un processo che ha delle grandi ambizioni per quanto riguarda l’impatto sulla filiera dei prodotti tessili e, di conseguenza, sul processo di economia circolare.

Con l’introduzione del principio EPR nel settore tessile, il Produttore è chiamato a farsi carico di una precisa responsabilità: gestire il rifiuto che il proprio prodotto genererà.

Scegliere Ecotessili è diventare protagonisti, non subendo le decisioni, ma trasformandole in scelte. Insieme individuiamo le soluzioni più efficaci e quelle più efficienti, al fine di contribuire in maniera giusta alla gestione dei prodotti tessili.