Gli impatti dell’industria tessile sull’ecosistema sono rilevanti. Molteplici studi condotti da importanti centri di ricerca riportano le criticità derivanti dall’elevato consumo di acqua (ci vogliono 2.700 litri d’acqua per produrre una maglietta di cotone), dall’inquinamento derivante dai pesticidi e dalle emissioni di gas a effetto serra.
“Utilizzando i dati di Sustainable Apparel Coalition e di Textile Exchange, si stima che le emissioni del settore dell’abbigliamento siano state pari a 1,025 giga tonnellate di CO2e nel 2019. Se non vengono controllate, le emissioni cresceranno fino a 1,588 giga tonnellate entro il 2030” (World Resources Institute, “Roadmap to Net Zero: Delivering Science-Based Targets in the Apparel Sector”, 2021).
Il commercio globale di prodotti tessili si sta espandendo in modo esponenziale: i giganti della produzione di abbigliamento come gli Stati Uniti, la Cina, l’India e i Paesi dell’Unione Europea stanno aumentando la loro produzione per fare fronte all’accelerazione dei consumi legata al fenomeno del “fast fashion”.
In considerazione del preoccupante impatto ambientale e delle richieste sempre più insistenti di un’azione concertata per combattere il cambiamento climatico, l’Unione Europea ha introdotto l’obbligo per gli stati membri di adottare lo schema EPR per i prodotti tessili entro il 2025. In Italia il decreto legislativo 116/2020 ha anticipato l’obbligo al 1° gennaio 2022.
Il sistema consortile di produttori Ecolight, già operante come schema EPR per i RAEE e le pile e gli accumulatori (dal 2004), ha ampliato la propria azione anche ai beni in polietilene attraverso il consorzio Ecopolietilene (dal 2019) e ai materassi e imbottiti vita con il consorzio Ecoremat (dal 2021). Nel 2021 ha costituito il consorzio Ecotessili, rivolto ai produttori di prodotti tessili. In anticipo quindi sugli obblighi di legge, ha introdotto sul mercato italiano la possibilità di pre-aderire a un sistema collettivo, già ampiamente collaudato, in grado di rispondere ai futuri obblighi di ritiro, raccolta, riparazione, riutilizzo, recupero e riciclaggio dei rifiuti tessili. Ecotessili, insieme con Ecolight, Ecopolietilene, Ecoremat e la società di servizi Ecolight Servizi srl costituiscono il Sistema Ecolight, hub nazionale di know-how e operatività per la gestione dei rifiuti.
Ecotessili ha sottoscritto la Politica di qualità per l’ambiente adottata dal Sistema Ecolight. Il Consorzio è certificato ISO 9001 e ISO 14001.
Ecotessili è il primo consorzio per la gestione dell’EPR del settore tessile, costituito a Milano il 9 dicembre 2021.
La missione di Ecotessili è quella di dare vita a un nuovo sistema EPR che possa coniugare efficienza, tracciabilità, riduzione dell’impatto ambientale nella gestione dei prodotti tessili che vengono dismessi dai consumatori o dalle imprese, creando una filiera dedicata ed affidabile. Il consorzio, che è stato promosso da Federdistribuzione e da importanti insegne aderenti alla Federazione, si pone come interlocutore primario delle aziende per dare vita a una filiera green nella gestione di tessili e tessuti, facendo in modo che siano proprio le imprese a giocare il ruolo di protagoniste negli indirizzi strategici, promuovendo modelli di business e di design circolari per ridurre gli impatti negativi della produzione e del consumo, estendendo la vita dei tessuti e aumentando l’utilizzo di materiali riciclati, ma anche realizzando una migliore raccolta, riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti tessili.