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Ecomondo mette i punti fermi sull’EPR tessile

Il tessile ha tenuto banco a Ecomondo 2024. L’appuntamento fieristico internazionale che si è svolto a Rimini Fiera dal 5 all’8 novembre ha dedicato ampio spazio all’introduzione del principio EPR – Responsabilità Estesa del Produttore – nell’ambito della gestione dei prodotti tessili. In un contesto caratterizzato ancora da una profonda incertezza, nei diversi dibattiti cui ha partecipato anche Ecotessili, consorzio del Sistema Ecolight – hub multifiliera dedicato alla gestione dei rifiuti, alcuni punti fermi però sono stati messi.

Vediamoli insieme:

Consorzi. I  sistemi collettivi come Ecotessili sono di fatto pronti. Sono espressione dei produttori che hanno colto le opportunità dell’impostazione EPR. Ai consorzi è chiesto di incrementare la raccolta dei tessili e realizzare delle filiere virtuose di gestione, ma soprattutto essere vicini alle aziende coinvolte per adempiere agli obblighi normativi e per dare un contributo fattivo a questa che è una nuova sfida.

Ecodesign. Il regolamento europeo sull’Ecodesign sarà punto centrale della “svolta” EPR: il prodotto – capo di abbigliamento, calzatura o accessorio – che ha a cuore la sostenibilità con ogni probabilità potrà beneficiare di un contributo ambientale più favorevole. Resta però da capire come applicare questo criterio. Una strada possibile potrebbe essere quella del passaporto digitale: viene prevista nell’arco di un quinquennio l’introduzione di una sorta di “carta di identità” del prodotto che ne certifichi la sostenibilità.

L’EOW, end of waste. Ovvero, quando un prodotto termina di essere classificato come tale e diventa rifiuto. È un tema che si innesta a pieno diritto nel dibattito sulla gestione del prodotto stesso in un’ottica di riuso e riciclo e sul quale sono state annunciate norme a livello europeo.

Obiettivi. I target di raccolta e recupero: anche se nessuna indicazione è emersa, è stata sottolineata la necessità di valutare la qualità della raccolta – quindi la qualità del rifiuto – e di non imporre paletti troppo restrittivi a fronte di prodotti estremamente differenti tra loro in termini di composizione e di qualità delle materie utilizzate.

Riuso. Da priorità nella piramide per la gestione dei rifiuti, alla norma: il riuso è un nodo fondamentale. In Italia esistono diverse realtà che operano virtuosamente nell’ambito del tessile di seconda mano, molte anche con finalità sociali. A Ecomondo è stata presentata anche la situazione in Mozambico dove il mercato dell’abbigliamento di seconda mano è una vera e propria filiera in grado di dare lavoro a migliaia di persone grazie all’acquisto di capi dismessi dai Paesi del Nord del mondo.

MPS. Le Materie prime seconde sono un tema centrale ma molto complesso. Sono alla base dei processi di riciclo e per le quali è stata chiesta una standardizzazione così da poter essere facilmente inserite nei processi produttivi.

Tempistiche. Partendo dal presupposto che, per l’avvio operativo, tempi certi non ce ne sono, ci sono però due livelli normativi dai quali tutto dipende. Per quanto riguarda l’Italia, l’obbligo di raccolta differenziata dei tessili è in vigore dal 2022, ma il decreto attuativo finale è ancora in fase di formulazione. A livello europeo il dibattito sui tessili è inserito nella revisione della legge quadro sui rifiuti che attualmente è al vaglio del cosiddetto “trilogo”, ovvero Parlamento, Commissione e Consiglio europeo, con la volontà di avviare il regime EPR dal gennaio 2025. Questo però non significa che con il nuovo anno cambierà tutta la gestione. Secondo Carolina D’Cunha, vice capo unità DG Ambiente Commissione Europea intervenuta al convegno organizzato da EconomiaCircolare.com nel Textile District di Ecomondo, serviranno ancora tra i 18 e i 36 mesi. Che significa posticipare almeno alla seconda metà del 2026 l’avvio ufficiale. Tempi della politica, ma soprattutto tempi per impostare un sistema operativo non semplice, che dia garanzie su più fronti, tenendo sempre presente che ogni Stato membro potrà intervenire sulle regole europee.

Per ogni informazione contatta Ecotessili.