Con ogni probabilità quello del 2024 non sarà un autunno caldo per la gestione dei rifiuti tessili. Il decreto attuativo per rendere effettivo l’obbligo che l’Italia si è assunta fin dal 1° gennaio 2022 è facile che possa restare in sospeso, in attesa che i lavori in Europa riprendano con la nuova legislatura uscita dalle elezioni del giugno 2024.
Ma se si parla di prodotti e rifiuti tessili, alcuni paletti però già sono stati messi.
- Innanzitutto, c’è la volontà di applicare al settore dell’abbigliamento, del tessile per la casa, delle calzature e degli accessori il regime EPR, ovvero il coinvolgimento diretto dei produttori nella gestione del fine vita. Si tratta di un processo che vedrà tutti coloro che ricadono nella definizione di “produttore” impegnati in prima linea, attraverso i sistemi collettivi come Ecotessili, nel sostegno economico e operativo dei rifiuti generati.
- Non certo seconda, la volontà di dotare i prodotti tessili di un’anima green. Il nuovo regolamento sull’Ecodesign è entrato in vigore il 18 luglio 2024, ma dovrà attendere almeno il luglio 2025 affinché la Commissione europea lo riprenda in mano andandone a definire le regole operative di progettazione per categorie di prodotti. La linea guida del regolamento ha come obiettivo una maggior durabilità dei prodotti, la loro riparabilità, il fatto che siano privi di sostanze pericolose (o ne abbiano quantità minime), che siano riciclabili e consentano di recuperare a fine vita i materiali che li compongono.
- Con questo nuovo regolamento 2024/1781/UE viene previsto anche il divieto – dal 19 luglio 2026 però – di distruggere determinati prodotti tessili invenduti (si trovano nell’allegato VII). Questo divieto non si applicherà alle micro e piccole imprese, mentre per le medie imprese sarà operativo dal 19 luglio 2030.
- È atteso invece entro la fine del 2024 il regolamento sulla cessazione della qualifica di rifiuti per l’ambito tessile. Secondo quanto indicato nel decreto direttoriale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del 25 marzo 2024, nella programmazione delle attività per il 2024 sul tema end of waste è stato inserito anche il capitolo relativo ai rifiuti tessili.
- Stabilito che dal 1° gennaio 2025 l’Europa ha previsto l’obbligatorietà della gestione dei tessili secondo il principio EPR, l’entrata in vigore viene però prevista tra 18 e 30 mesi dalla sua approvazione. Ipoteticamente quindi, tra la fine del 2026 e metà del 2028.
Resta comunque valido, l’appello lanciato da Ecotessili e da alcuni dei maggiori consorzi di produttori in occasione di Ecomondo 2023 per dare avvio all’operatività in Italia. Come? Attraverso un decreto che indichi modalità di applicazione della normativa per i Produttori insieme ai Comuni e ai Ministeri.