A oggi il 72% dei Comuni italiani raccoglie separatamente i rifiuti tessili per una quantità raccolta complessiva di circa 154mila tonnellate (dati del 2021). L’obbligo di raccolta differenziata dei rifiuti tessili comporterà un incremento di questa frazione, in parte proveniente dall’industria del fast fashion, che dovrà essere adeguatamente gestita. È quanto emerge dal “Green book 2023. I dati sulla gestione dei rifiuti urbani in Italia” redatto dalla Fondazione Utilitatis e presentato a Palazzo Merulana a Roma il 5 giugno 2023. Secondo la fondazione «sono necessari investimenti in nuove tecnologie di selezione e riciclaggio, per garantire il raggiungimento degli obiettivi di circolarità. L’introduzione di un modello di EPR in questa filiera potrebbe contribuire a generare benefici ambientali, sociali ed economici su scala europea, con un risparmio di 4,0 – 4,3 milioni di tonnellate di emissioni di CO2, la creazione di oltre 15mila nuovi posti di lavoro e un giro d’affari compreso tra 1,5 e 2,2 miliardi di euro».