Il mondo EPR del tessile chiede di poter operare. L’entrata in vigore dell’obbligo di gestire i rifiuti tessili a fine vita infatti non basta: serve il decreto, norma che ha un’importanza strategica e operativa per tutto il settore. Ecotessili e i principali consorzi per il tessile in Italia hanno lanciato un appello affinché le norme per dare finalmente il via alla gestione dei prodotti tessili possano arrivare in tempi brevi ed essere condivise con i sistemi dei Produttori, le realtà direttamente interessate dall’obbligo.
«Affinché uno dei settori industriali nazionali più importanti resti competitivo sotto il profilo dello sviluppo sostenibile, è necessario velocizzare i lavori sui requisiti normativi», dicono i rappresentanti dei Consorzi in una nota congiunta presentata in occasione di Ecomondo 2023. Se è un dato di fatto che l’Italia sia leader nel settore tessile e abbigliamento – nel bel paese si concentra infatti un terzo della produzione europea -, è oggi una necessità non perdere il treno della sostenibilità: sarebbe un danno sia sotto il profilo ambientale, sia sotto quello industriale.
«I confronti tra istituzioni e sistemi, partiti a febbraio 2023, attualmente non hanno generato una data certa sull’entrata in vigore del Decreto per l’istituzione del regime di responsabilità estesa del produttore – prosegue la nota dei Consorzi -. Inoltre la proposta di aggiornamento della Direttiva Rifiuti rischia di rallentare ulteriormente l’iter. I Consorzi, che stanno lavorando già da tempo e che allo stato attuale sarebbero già pronti a dotare i Produttori del comparto di strumenti utili ad affrontare la normativa, non ci stanno».
Come ha ribadito Ecotessili attraverso il suo direttore generale Giancarlo Dezio: «I nostri consorziati ci chiedono di avviare il sistema il prima possibile. Non solo i produttori, ma anche tutta la grande distribuzione, è pronta a fare la sua parte. Riteniamo non si possa più attendere l’avvio della fase operativa necessaria per una gestione sostenibile dei prodotti tessili e per dare seguito ai diversi progetti aziendali».
Di qui, la necessità di arrivare a una definizione dei tempi e delle modalità di applicazione della normativa che veda partecipare i Produttori insieme con i Comuni e i ministeri, puntando ad avere requisiti omogenei tra i diversi Paesi europei per non creare problematiche alle aziende che sono presenti su più mercati.
La presa di posizione è stata sottoscritta, oltre che da Ecotessili anche da Cobat Tessile, Erion Textiles, Re-Crea e Retex.Green.